Sotto un cielo di piombo
I volti dell’antifascismo sono molteplici, così come lo sono le storie di resistenza. Questo libro ci proietta all’interno delle vicende storiche che segnarono la lotta antifascista condotta dai popoli sloveni e croati annessi al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale. Nel periodo tra le due guerre, i territori del confine orientale furono oggetto di una violenta campagna di snazionalizzazione ad opera delle autorità fasciste, che poco alla volta smantellarono le istituzioni di riferimento della comunità slovena e croata, dalle associazioni alle scuole, fino a privarla di una propria identità. A queste usurpazioni si opposero i membri del TIGR, l’organizzazione rivoluzionaria che riuniva le comunità della Venezia Giulia sotto l’acronimo di Trst-Istra-Gorica-Reka (Trieste-Istria-Gorizia-Fiume). Zorko Jelinčič, autore di queste pagine, ne fu uno dei fondatori e come tale fu subito in prima linea nella lotta al fascismo e per la difesa dell’identità di questi popoli, divenuti improvvisamente minoranza – non riconosciuta – in territorio italiano. Sotto un cielo di piombo raccoglie le memorie dell’autore, dai ricordi di gioventù legati alla Prima guerra mondiale alla caduta del fascismo, passando per la dura esperienza del carcere, dove venne rinchiuso per nove lunghi anni. Questa prima edizione italiana si apre con una lunga nota di Paolo Rumiz, e raccoglie inoltre l’accorata testimonianza di Dušan Jelinčič, figlio di Zorko, e un quadro storico ad opera di Milica Kacin Wohinz.